Bivacco Nino REGONDI da Glacier – Due giorni selvaggi in VALPELLINE
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Bivacco Nino REGONDI da Glacier – Due giorni selvaggi in VALPELLINE

Data escursione: 29-30 Agosto 2022

Quota partenza (m.): 1.549m Glacier - (AO)
Quota arrivo (m.): 2.590m
Dislivello complessivo (m.): 1.040m
Durata : 2,5 h la salita - 3 h la discesa ad anello su Punta Cormet
Difficoltà:  E
Esposizione:Sud
Località partenza: Glassier - Valpelline - (AO) - (Valle d'Aosta)
Partecipanti: Io e Gianluca

Era da quest'estate che volevo testare la nuova tenda ma causa impegni lavorativi, viaggi e vacanze in Turchia non sono ancora riuscito a trovare il we giusto fino ad oggi. E quale miglior occasione di testarla con il  mio "fratellone" Gianluca, che per altro è quello che mi ha regalato la tenda per il mio compleanno 😉

Nota di servizio: Gianluca, per chi non lo conoscesse, non è il mio fratello di sangue bensì il miglior amico che io possa aver mai desiderato nonchè il FRATELLO che non ho  mai avuto.

Ma bando alle ciance e arriviamo al nostro splendido we che abbiamo passato nella solitaria (visto il periodo) e affascinante Valpelline.

Come meta ci prefissiamo il Bivacco Regondi perchè visto il meteo pazzerello degli ultimi tempi (vedi molti temporali estivi) preferiamo avere a disposizione un PIANO B nel caso il tempo peggiori improvvisamente.

Lasciata l’auto nel parcheggio di Glacier, oltrepassato il ponticello, ci incamminiamo lungo il sentiero che, con un paio di tornanti raggiunge un alpeggio. Lo costeggiamo e ci addentriamo nel bosco di larici e dopo poco prendiamo a sinistra (freccia gialla).

Il sentiero risale il bosco con ripidi tornanti per poi infilarsi in uno stretto vallone, nel quale scorre un ruscello circondato da rocce sormontate da larici ed in pochi minuti raggiunge una cappella incastonata nella roccia (1863m).
Proseguiamo fino ad oltrepassare il ruscello dove il sentiero spiana leggermente per poi riprendere a salire fino a giungere ad un evidente colle fuori dal bosco. Da qui il sentiero riprende a salire ma più dolcemente fino ad aprirsi sui primi pascoli.

Riprendiamo a salire fino ad  una piccola selletta: da qui si possono osservare il Mont Gelé e il Mont Avril.

Qui troviamo un bivio: entrambi i sentieri portano nella direzione corretta. Noi per scelta siamo saliti da quello più ripido e diretto, a SX per lasciare l'altro sentiero più panoramico per il ritorno. Il sentiero sale fino ad un evidente pianoro dove troviamo un  pannello segnaletico un po’ sbiadito indicante il Bivacco ed aggira il pianoro sulla sua destra in fondo al quale ci si trova ai piedi del risalto roccioso. Dopo aver attraversato un paio di ruscelli si incomincia a risalirlo con rapidi zigzag fino all’altezza di un nuovo pannello segnaletico.

Successivamente il sentiero tende verso sx (verso la Valle di Ollomont) e raggiunge un tratto leggermente pianeggiante per poi riprendere il suo tragitto serpeggiante sino all’ampia conca in cui giace il Lago dell’Inclousa (2420 m). Si entra in un piccolo vallone lasciando sulla destra il lago; si risale verso sinistra fino a raggiungere l’ampia cresta rocciosa visibile dal basso; si costeggia il Lago di Leitou (2538 m) ed in pochi minuti si raggiunge il Bivacco.

Nota tecnica: Il lago di Leitou è anche l'unica fonte d'acqua nei pressi del bivacco.

Siamo soli e e dopo la gran fatica degli zaini pesanti ci meritiamo uno spuntino e una birra fresca che non poteva mancare nelle nostre provviste.

Facciamo una breve ispezione del bivacco e della zona per scegliere dove piazzare la tenda per la notte. Dopo poco ci raggiungono due coppie con cui facciamo subito amicizia e decidiamo quindi di piazzare la tenda nei pressi e passare la serata tutti assieme scambiandoci racconti di avventure di montagna e viaggi.

Una volta montata la tenda è ora di ispezionare un pò la zona. Scendiamo quindi al lago di Leitou per lavarci e prendere acqua per la cena. Risaliamo e accendiamo il mitico JETBOIL per scaldare l'acqua. Questa sera la cambusa prevede Goulash con una bella birra fresca.

Nel frattempo le luci della sera cominciano colorare le montagne e a mettere in scena su questo splendido palcoscenico, lo spettacolo de tramonto. Rimaniamo in silenzio a gustarci lo spettacolo, il variare dei colori, il silenzio irreale via via che il rosso del tramonto lascia il posto al blu intenso della notte che pian piano si accende di milioni di stelle luminose.

Il fresco si fa sentire e ben coperti facciamo un ultima passeggiata nei dintorni scorgendo gli stambecchi che si aggirano nei pressi del lago. Rientrati alla tenda è ora di "imbustarci " nei nostri sacchi pelo e goderci la prima notte della nuova tenda.

La notte passa tranquilla. Ha fatto abbastanza freddo. Siamo a fine a agosto ma a 2.600m la temperatura nella notte è scesa parecchio. Al risveglio la tenda è ricoperta di un leggero stato di brina ed uscire dai nostri caldi sacchi a pelo non è così invitante. Mi sforzo, mi vesto ed esco e dopo una breve passeggiata nei dintorni sono già acclimatato e pronto a preparare colazione. Faccio un the caldo per me, scaldo il caffè per Gianluca e ci mangiamo due brioche godendoci il giorno che inizia.

Non abbiamo fretta questa mattina...non abbiamo vette da conquistare e mete da raggiungere. La meta di questo we è goderci la natura, allinearci ai sui tempi, lasciar scorrere le emozioni e seguire il ritmo che ci viene naturale, senza forzature e senza guardare l'orologio. Fortunatamente in questo angolo di paradiso anche il cellulare non prende... comunque lo abbiamo volutamente spento.

Dopo colazione scendiamo al lago per lavarci i denti e lavare le stoviglie e risaliti iniziamo a smontare il campo e preparare gli zaini per scendere. Nel primo pomeriggio è prevista pioggia e vogliamo evitare di prendere un temporale a queste quote.

Scendiamo dunque con calma e facciamo un giro ad anello puntando la Punta Cormet per poi toccare il lago omonimo e ritornare nel vallone di salita.

Arriviamo giusto i tempo all'auto mentre cominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Non ci resta che festeggiare il nostro week-end con una bella birra artigianale e un bel pezzo di fontina d'alpeggio.

Buone Montagne a tutti!

Luca Abbondi, Cai Almese
Pagina facebook Trekking Montagna

2 commenti su “Bivacco Nino REGONDI da Glacier – Due giorni selvaggi in VALPELLINE

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