Data escursione: 01 Gennaio 2020
Punto di partenza : Petra - Giordania
Punto di arrivo : Petra - Giordania
Altitudine massima (m.): 1.072m
Durata : 10 h
Difficoltà: E
Lunghezza: 16,5 Km
Partecipanti: Io e Silvia & Gianluca e Laura
“In viaggio la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia” Nicolas Bouvier
La FRASE FAMOSA di oggi che trovate qui sopra non è una citazione a caso ma ne comprenderete il motivo se leggerete fino alla fine il post.
Siamo al nostro secondo giorno a Petra e cosa c'è di meglio dell'iniziare il nuovo anno con un trekking in questa meravigliosa città?
Oggi infatti entriamo di prima mattina nel sito archeologico di Petra perchè abbiamo intenzione di fare un trekking al di fuori delle mete classiche. Percorriamo quindi il Siq già fatto ieri fino al Tesoro e poco dopo la Via delle Facciate saliamo a sx nel Wadi al-Mahfur in direzione dell'Altare del Sacrificio. Questi sentieri e scalinate facevano parte dell’originaria via processionale nabatea. La vista da quassù è spettacolare e lo sguardo si allunga sull’intero sito di Petra. I primi monumenti che incontriamo salendo sono gli Obelischi di Petra. Alti 7 metri e realizzati scavando la superficie della montagna lasciando spuntare solo questi 2 monumenti. Essi rappresentano i 2 Dei più importanti dei Nabatei, Dushara e la sua consorte Al-Uzza.
Da qui il sentiero diventa più impegnativo soprattutto oggi che pioviggina leggermente, fino ad arrivare in cima dove i trova l’Altare del Sacrificio (al-Madhbah in arabo). Non è altro che una enorme lastra di pietra dove è possibile osservare i canali di scolo per far defluire il sangue degli animali sacrificati.
Continuiamo quindi il percorso lungo il Wadi Al Farasa fino ad Qasr Al-Bint. Lungo il percorso incontriamo molti monumenti scolpiti nella roccia tra cui Il Monumento del Leone. Si pensa fosse una grande fontana. Il Leone rappresentava Al-Uzza e il monumento era probabilmente destinato a rinfrescare i devoti in cammino.
Più avanti incontriamo la Tomba del Soldato Romano. Si pensa che in origine le due facciate che si fronteggiano facessero parte della stessa struttura, separate da un ampio cortile colonnato e un giardino. Alcuni scavi hanno dimostrato che il cortile fu costruito dai nabatei nella seconda metà del I secolo d.C. e successivamente modificato dai romani intorno al 200 d.C. .Sulla nicchia centrale della tomba è raffigurato un ufficiale militare senza testa, dal cui la tomba prende il nome.
Di fonte alla tomba, si trova un triclinio coloratissimo che è l’unico di Petra ad essere decorato al suo interno. E' chiamato infatti Painted Triclinium. Si trovano colonne dalle sfumature blu, rosa e argento.
Siamo ormai alla fine del wadi e troviamo la Tomba del Rinascimento. La tomba è sormontata da una grande urna e decorata con un insolito arco, che ospita altre tre urne sopra la sua porta. Al suo interno si trovano alcuni loculi, che però non erano utilizzati come sepolture.
Terminiamo questa prima parte del nostro trekking a Qasr-Al-Bint ovvero nella zona del ristorante dove ci fermiamo per un breve spuntino, per asciugarci e riscaldarci un pò visto che siamo comunque al 1 di gennaio e la temperatura si aggira si 10°
Dopo aver pranzato con qualcosa di caldo siamo pronti per riprendere il cammino in direzione di Ad-Deir ovvero il monastero.
Questo è forse il sentiero più conosciuto. Tutto in salita con circa 850 gradini in alcuni tratti un pò sconnessi e abbastanza ripidi. Ma è anche questo che cerchiamo in un trek 😉
Lungo il sentiero troviamo molte piccole botteghe o bancarelle di venditori ed anche alcuni "bar" dove veniamo inviati ad entrare. Per il momento non ci facciamo convincere promettendo che ci fermeremo al ritorno.
Saliamo fino ad arrivare al Monastero che si apre alla nostra vista lasciandoci a bocca aperta. E' infatti il più grande monumento scolpito in pietra di tutta Petra. Fu costruito dai nabatei tra il II e il I secolo a.C. come tomba del Re Obodas I. Ha una struttura molto simile a quella del Tesoro, ma molto più grande e deve il suo nome alle diverse croci scolpite al suo interno durante il periodo bizantino. Davanti al Monastero c’è un ampio cortile, che un tempo era circondato da colonne, dove si svolgevano le cerimonie sacre.
Siamo arrivati alla meta del nostro trekking. E' quindi ora di ritornare ma scendendo ci fermiamo in uno dei caratteristici "bar" visti salendo. Ne individuiamo uno molto particolare con vista sulla valle e comodamente seduti sui cuscini ci concediamo un the caldo e un narghilè prima di ridiscendere.
Ritorniamo quindi verso il fondo della valle e ci apprestiamo ad uscire dal Siq ma ecco la sorpresa. Ieri abbiamo conosciuto un ragazzo beduino che ci ha proposto di cenare in grotta con lui. Gli abbiamo detto di si ma neanche troppo convinti ma ecco che oggi lo ritroviamo con il suo cavallo e ci indica di aspettarlo nella sua casa/grotta poco sopra il tesoro. Saliamo quindi dove lo abbiamo incontrato ieri e lo aspettiamo.
Dopo poco, come promesso arriva, e ci accompagna alla sua grotta dove ci apprestiamo ad accendere il fuoco intanto che lui scende a prendere da mangiare per tutti. Dopo circa mezz'ora è ormai calata la notte e ci stiamo riscaldando al fuoco della legna che abbiamo raccolto, quando ecco arrivare Nadir con verdure, spezie, olio e pita (il tipico pane del medio oriente da scaldare sul fuoco)
Nadir ci racconta di com'è vivere in Petra. Lui fa parte di una della poche famiglie che vive in una zona remota del Sabra Trail chiamata Snake Monument e vive tutt'ora nelle grotte come facevano molte famiglie prima del 1985 quando il sito è diventato patrimonio mondiale dell'UNESCO. Ceniamo assieme davanti al fuoco e fuori comincia a nevischiare. E' una vera avventura essere noi 4 a Petra con Nadir nella sua grotta a cenare al caldo del fuoco e mentre fuori nevica.
Dopo cena è però ora di incamminarci verso l'uscita (che però non può essere quella ufficiale perchè chiusa) e quindi seguiamo Nadir alla luce delle frontali verso una lunga discesa verso il tesoro ed una altrettanto lunga risalita verso un wadi laterale che dopo circa 1 ora di cammino ci porta ad un piccolo paese fuori Petra. Nadir entra nell'unico negozio aperto, telefona ad un suo amico che dopo poco ci raggiunge con un'auto decisamente scassata e quindi in 6 ci dirigiamo verso il nostro albergo.
Salutiamo Nadir che con i sui modi e la sua gentilezza ci ha fatto vivere l'ospitalità di questo popolo. Rientriamo in albergo infangati, bagnati, infreddoliti ma con un'esperienza e delle emozioni vissute che non dimenticheremo mai.
Buone Montagne e buoni viaggi a tutti!