Data escursione: 22 Novembre 2009
Quota partenza (m.): 1.245
Quota massima (m.): 2.125
Dislivello (m.): 880
Distanza complessiva (Km.): 10.2
Tempo di salita: 1,50h
Difficoltà: E
Località partenza: Alpe Colombino - Giaveno (Giaveno (TO) - Piemonte)
Partecipanti: Io in solitaria
Questa domenica non sono riuscito a trovare nessun compagno per una sgambata ma avevo proprio bisogno di camminare e di respirare una pò d'aria frizzante. E poi dovevo testare il nuovo equipaggiamento invernale.
Nuovi scaponi Garmont Vetta, nuovi pantaloni alpinismo Ferrino Hi-lab e nuovo softshell.
Decido quindi di andare all'Aquila di Giaveno. A pochi minuti da Torino, 880m di dislivello, giro breve ma intenso e giusto per andare e tornare in mattinata pestando anche un pò di neve. Ottimo...aggiudicato.
Appena sveglio mi affaccio alla finestra e non si vede oltre i 5 metri per la spessa nebbia...me ne frego...ho deciso che vado...colazione, mi vesto, prendo la macchina in direzione Giaveno. Proseguo fino a Ponte Pietra poi prendo a sx per la Maddalena e direzione l'Aquila.
Alle 9.00 sono sul piazzale dell'Alpe Colombino.
Calzo gli scarponi, prendo i bastoncini e accendo il GPS e sono pronto a partire.
Anche qui c'è una nebbia spessa e la visibilità e scarsa. Comincio a salire lungo la strada che porta ai vecchi impianti da sci. Qui infatti è dove è nato lo sci alpino nel lontano 1896 grazie ad Adolfo Kind che per primo portò gli sci in Italia e proprio qui fece le sua prima uscita. (Vedi storia di Adolfo Kind)
Il sentiero parte subito ripido e non molla quasi mai, si segue la strada ben tracciata ma sconnessa fino ad arrivare a ciò che resta della stazione intermedia del vecchio skilift. Siamo a quota 1.500 e comincia ed esserci la neve. Le tracce del sentiero non si vedono più e anche le tracce già battute con questa nebbia sempre più fitta diventano difficili da seguire. Il bianco della neve spara col bianco della nebbia e ovatta contorni e rumori. E' un'atmosfera irreale ma per un certo verso piacevole se non fosse che mi rallenta il passo perchè ogni tanto mi fermo per prendere dei riferimenti approfittando di qualche piccola schiarita.
Dopo circa 1 ora dalla partenza il cielo si apre improvvisamente e mi fa vedere pochi metri avanti a me il rudere dell'arrivo degli impianti e più in alto sulla destra la Punta dell'Aquila.
Lo spettacolo che si presenta è incredibile. Un mare di nuvole hai mie piedi avvolge tutto e fa spuntare solo le cime più alte in lontananza.
Da qui il sentiero spiana per un pò per poi riprendere a salire e diventare sempre più ripido e più innevato. Taglio due tornanti salendo per prati sulla dx e portandomi in cresta fino alla base dell'ultima salita.
Da qui la neve comincia a essere più profonda e diventa difficile camminare. Se cerco di farmi una traccia nuova ogni tanto la crosta di neve cede e spezza il passo mentre seguendo la traccia già parzialmente battuta si deve cercare di utilizzare le impronte lasciate.
E' l'ultimo strappo fino alla leggera sella che divide a dx la Punta dell'Aquila con la sua croce e a sx il bivacco Mautino con la cappella.
Arrivato al piccolo colle seguo a dx in cresta facendo attenzione perchè il ghiaccio formatosi sulle pietre le rende decisamente scivolose, fino ad arrivare alla croce che segna la vetta.
Ora che sono fermo e sudato dalla salita comincio a sentire il freddo. Come solito sono salito col pile leggero perchè avevo caldo ma ora è ora di vestirsi e scaldarsi. Mi cambierò dopo nel bivacco.
Ora è tempo di godermi lo spettacolo che si apre ai miei piedi. Sotto di me un mare di nuvole che copre tutto. Spuntano solo le vette più alte.
Ecco il Monviso con un cappello di nuvole.
Ripercorro la cresta fino al colle e scendo fino al bivacco Mautino con annessa cappella.
Il bivacco vero e proprio è chiuso ma ha un piccolo locale che fa da anticamera che è sempre aperto e permette di cambiarmi al riparo dal vento gelido che soffia fuori. Mi mangio una barretta e bevo un pò d'acqua. Mi infilo guanti e cappello e sono pronto per scendere tagliando per pratoni innevati fino alla strada che ho percorso in salita.
In meno di 1h sono al piazzale dove ho lasciato l'auto.
Il test materiali è andato benissimo.
Ottimi i pantaloni, caldi ed elasticizzati al punto giusto lasciano liberi i movimenti e le tasche sulle cosce sono comode per la macchina fotografica al riparo da eventuali cadute.
Gli scarponi sono eccezionali. Buona tenuta laterale e la suola garantisce presa sia sul terreno friabile che sulla neve.
Il softshell è il peso ideale per me che odio salire troppo coperto e sudando. Ottimo riparo dal freddo e dal vento con poco ingombro.
Saranno state le condizioni atmosferiche particolarmente suggestive, sarà stata la salita in "solitaria", sarà che era tempo che volevo venirci, ma questa gità mi è veramente piaciuta.
Breve ed intensa al tempo stesso e di grande soddisfazione.
Me la segno e alla prossima nevicata voglio farmela con le ciaspole...e magari in notturna sotto una bella stellata (...preparati Gianluca!!). Sarà dura in salita ma mi immagino già la goduria in discesa.
Buone montagne a tutti !!!
Quota partenza (m.): 1.245
Quota massima (m.): 2.125
Dislivello (m.): 880
Distanza complessiva (Km.): 10.2
Tempo di salita: 1,50h
Difficoltà: E
Località partenza: Alpe Colombino - Giaveno (Giaveno (TO) - Piemonte)
Partecipanti: Io in solitaria
Questa domenica non sono riuscito a trovare nessun compagno per una sgambata ma avevo proprio bisogno di camminare e di respirare una pò d'aria frizzante. E poi dovevo testare il nuovo equipaggiamento invernale.
Nuovi scaponi Garmont Vetta, nuovi pantaloni alpinismo Ferrino Hi-lab e nuovo softshell.
Decido quindi di andare all'Aquila di Giaveno. A pochi minuti da Torino, 880m di dislivello, giro breve ma intenso e giusto per andare e tornare in mattinata pestando anche un pò di neve. Ottimo...aggiudicato.
Appena sveglio mi affaccio alla finestra e non si vede oltre i 5 metri per la spessa nebbia...me ne frego...ho deciso che vado...colazione, mi vesto, prendo la macchina in direzione Giaveno. Proseguo fino a Ponte Pietra poi prendo a sx per la Maddalena e direzione l'Aquila.
Alle 9.00 sono sul piazzale dell'Alpe Colombino.
Calzo gli scarponi, prendo i bastoncini e accendo il GPS e sono pronto a partire.
Anche qui c'è una nebbia spessa e la visibilità e scarsa. Comincio a salire lungo la strada che porta ai vecchi impianti da sci. Qui infatti è dove è nato lo sci alpino nel lontano 1896 grazie ad Adolfo Kind che per primo portò gli sci in Italia e proprio qui fece le sua prima uscita. (Vedi storia di Adolfo Kind)
Il sentiero parte subito ripido e non molla quasi mai, si segue la strada ben tracciata ma sconnessa fino ad arrivare a ciò che resta della stazione intermedia del vecchio skilift. Siamo a quota 1.500 e comincia ed esserci la neve. Le tracce del sentiero non si vedono più e anche le tracce già battute con questa nebbia sempre più fitta diventano difficili da seguire. Il bianco della neve spara col bianco della nebbia e ovatta contorni e rumori. E' un'atmosfera irreale ma per un certo verso piacevole se non fosse che mi rallenta il passo perchè ogni tanto mi fermo per prendere dei riferimenti approfittando di qualche piccola schiarita.
Dopo circa 1 ora dalla partenza il cielo si apre improvvisamente e mi fa vedere pochi metri avanti a me il rudere dell'arrivo degli impianti e più in alto sulla destra la Punta dell'Aquila.
Lo spettacolo che si presenta è incredibile. Un mare di nuvole hai mie piedi avvolge tutto e fa spuntare solo le cime più alte in lontananza.
Da qui il sentiero spiana per un pò per poi riprendere a salire e diventare sempre più ripido e più innevato. Taglio due tornanti salendo per prati sulla dx e portandomi in cresta fino alla base dell'ultima salita.
Da qui la neve comincia a essere più profonda e diventa difficile camminare. Se cerco di farmi una traccia nuova ogni tanto la crosta di neve cede e spezza il passo mentre seguendo la traccia già parzialmente battuta si deve cercare di utilizzare le impronte lasciate.
E' l'ultimo strappo fino alla leggera sella che divide a dx la Punta dell'Aquila con la sua croce e a sx il bivacco Mautino con la cappella.
Arrivato al piccolo colle seguo a dx in cresta facendo attenzione perchè il ghiaccio formatosi sulle pietre le rende decisamente scivolose, fino ad arrivare alla croce che segna la vetta.
Ora che sono fermo e sudato dalla salita comincio a sentire il freddo. Come solito sono salito col pile leggero perchè avevo caldo ma ora è ora di vestirsi e scaldarsi. Mi cambierò dopo nel bivacco.
Ora è tempo di godermi lo spettacolo che si apre ai miei piedi. Sotto di me un mare di nuvole che copre tutto. Spuntano solo le vette più alte.
Ecco il Monviso con un cappello di nuvole.
Ripercorro la cresta fino al colle e scendo fino al bivacco Mautino con annessa cappella.
Il bivacco vero e proprio è chiuso ma ha un piccolo locale che fa da anticamera che è sempre aperto e permette di cambiarmi al riparo dal vento gelido che soffia fuori. Mi mangio una barretta e bevo un pò d'acqua. Mi infilo guanti e cappello e sono pronto per scendere tagliando per pratoni innevati fino alla strada che ho percorso in salita.
In meno di 1h sono al piazzale dove ho lasciato l'auto.
Il test materiali è andato benissimo.
Ottimi i pantaloni, caldi ed elasticizzati al punto giusto lasciano liberi i movimenti e le tasche sulle cosce sono comode per la macchina fotografica al riparo da eventuali cadute.
Gli scarponi sono eccezionali. Buona tenuta laterale e la suola garantisce presa sia sul terreno friabile che sulla neve.
Il softshell è il peso ideale per me che odio salire troppo coperto e sudando. Ottimo riparo dal freddo e dal vento con poco ingombro.
Saranno state le condizioni atmosferiche particolarmente suggestive, sarà stata la salita in "solitaria", sarà che era tempo che volevo venirci, ma questa gità mi è veramente piaciuta.
Breve ed intensa al tempo stesso e di grande soddisfazione.
Me la segno e alla prossima nevicata voglio farmela con le ciaspole...e magari in notturna sotto una bella stellata (...preparati Gianluca!!). Sarà dura in salita ma mi immagino già la goduria in discesa.
Buone montagne a tutti !!!
Che bello…..anch'io sto meditando di fare una ciaspolata notturna ma la neve è un pò difficile trovarla…
Ciao Ty, capiti proprio a fagiolo…se ti interessa noi domani (4-12-2009) la facciamo in notturna perchè la neve c'è e forse stanotte dovrebbe nevicare ancora, la luna piena era ieri e per domani sera danno sereno.
I presupposti ci sono tutti…se vuoi aggregarti fammi sapere
Buone montagne
grazie per l'articolo!
vorrei fare anche io una ciaspolata da quelle parti, ma non ho le ciaspole!!sapete se lì, nei dintorni, c'è qualcuno che le affitta?
Ciao CIAU (…bello il gioco di parole)
sono contento che ti sia piaciuto e ti abbia fatto venir voglia di venire da queste parti.
Per l'affitto forse potresti trovarle da Trekking Sport di Avigliana http://www.trekkingsport.com
Non ne sono sicuro ma so che affittano il materiale per le ferrate visto che in valle ce ne sono parecchie.
Se un giorno decidi di venir da queste parti e ti va di andarci assieme fammelo sapere che magari organizziamo una gita
Buone Montagne