Via Ferrata di Rocca Clarì ” Mario Perona – Aldo Saglia” – Claviere (TO) – Piemonte
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Via Ferrata di Rocca Clarì ” Mario Perona – Aldo Saglia” – Claviere (TO) – Piemonte
Data escursione: 25 Luglio 2009
Quota base ferrata (m.): 1.550
Quota sommità ferrata (m.): 2.050
Dislivello (m.): 500
Sviluppo ferrata (m.): 750
Dislivello avvicinamento (m.): 0
Difficoltà: D+ (difficile +)
Località partenza: Gorge di San Gervavio - Claviere ( Claviere (TO) - Piemonte )
Partecipanti: Io e Roberto

Dopo 4 mesi di pausa dall'ultima via ferrata fatta, ecco riconsolidarsi l'affiatata coppia delle ferrate. E' bastata una mia telefonata a Roberto per combinare in un lampo un intenso weekend in Alta Valle di Susa a base di Vie Ferrate.

Il ritrovo è per il sabato mattina da me e dopo un pranzo leggero siamo già in auto per andare a fare quella che è ritenuta da molti la più bella, impegnativa e difficile via ferrata della Valle di Susa.


Stiamo parlando della via ferrata di Punta Clarì a Claviere sul confine Italo-Francese. Una nuovissima e splendida ferrata ottimamente realizzata alla fine del 2008 da alcune guide dell'alta valle ed inserita nelle Gorge di San Gervasio dove si trovano varie vie di arrampicata libera, un interessante percorso al bordo torrente (in parte attrezzato con passerelle e ponti sospesi), il Ponte Tibetano più lungo del mondo ed un'ulteriore ferrata particolare perchè sbuca all'interno di un ex bunker.

Tutto il resto lo avevamo fatto già lo scorso anno ma ci mancava questa ferrata. Ci aspettiamo la più bella, tecnica ed adrenalinica fin'ora provata.

La ferrata si divide in tre tratti attrezzati con cavo collegati da due ripidi sentieri il tutto diviso in 15 settori ben segnalati e dai nomi azzeccatissimi e decisamente evocativi di ciò che ci si para davanti.

Parte prima Roberto e io lo seguo, lasciandogli almeno 1 o 2 tiri di vantaggio onde evitare intralci anche in caso di eventuale caduta.
Iniziamo con "LA LAMA" un bel tratto su di un pilastro pressochè verticale


per poi passare al "FAR WEST CROSSING"


e al "FUNGO MAGICO"


ovvero due enormi denti di calcare che in alcuni tratti sono larghi poco più dei due piedi e con arrampicata decisamente areea (da entrabe i lati).
Il nome Fungo magico è decisamente evocativo e azzarderei addirittura a chiamarlo FUNGO ALLUCINOGENO per come si presenta.

Questi primi due passaggi sono decisamente verticali ed esposti e ben servono a fare selezione. Se fin qui vi siete divertiti sarà tutta una goduria.
Si continua velocemente a salire verso il "CANALE DELLA BOMBA" fino ad arrivare alla prima possibile sosta al "PIAN DELLA BIRRA".

Mai nome fu più appropriato visto che siamo in un bello spiazzo ombreggiato con alcuni trochi comodi per sedersi e a saperlo ci si portava veramente le birre per festeggiare. Purtroppo avendo solo io la macchina fotografica questa è l'unica foto che sono riuscito a farmi fare.

Dopo un breve tratto di sentiero (sentiero di Bunker che sale da Cesana) si arriva ad un tratto abbastanza facile ma quasi senza ferro artificiale, denominato "VIA DEI CAMOSCI". Ancora un breve tratto di sentiero in una gola decisamente franosa ed eccoci al secondo tratto lungo di ferrata.

Si inizia con "LE TANICHE". Questo è uno splendido tratto senza alcun ferro artificiale se non per il caso di assicurazione. Ci si arrampica solo di gambe e braccia sulla roccia e questo da una soddisfazione incredibile. Questo è un tratto decisamente tecnico e se non si hanno un minimo di tecniche arrampicatorie si trova lungo anche se in caso estremo ci si puo sempre aggrappare al cavo.

Con la stessa tipologia si percorre un tratto fino a raggiungere il filo dello spigolo e stando a volte a destra e a volte a sinistra si arriva alla spettacolare "CENGIA SUPER CALCAIRE" che viaggia quasi parallela alla "sorella maggiore" via di arrampicata.
Questa è formata da un enorme blocco calcareo staccato nel vuoto.

Si sale per un diedro verticale e molto esposto, il "COSTONE DELLA PINETA" e si passa a "EL PASO DOBLE" un traverso leggermente strapiombante e completamente nel vuoto che conduce ad un breve terrazzino "TERRAZZO DEL GENERATORE".

Da qui la cima è in vista. Ancora alcuni spettacolari e tecnici passaggi e siamo in vetta.
Si procede sempre molto verticali sul "GRAN PILASTRO" e poi per un canaletto "LA CREPA" arriviamo all'ultimo passaggio. La "SCALA BIONICA".


Una scala veramente "bionica" e decisamente verticale che punta verso il cielo e sembra non aver fine se non nel vuoto.
Dalla cima della scala si arriva poi alla "TERRAZZA DEL CIPPO" in vetta alla Punta Clarì.
Siamo esausti e adrenalinici. Ci verrebbe voglio di rifarla. E' stata decisamente entusiasmante. Eravamo soli e ce la siamo goduta tutta e andando col nostra passo in 2.15h siamo in vetta.

Da qui prendiamo il sentiero segnato che porta all'arrivo della seggiovia che sale da Claviere e poi seguendo la pista arriviamo al prato dietro al Bunker e da li prendiamo per le Gorge di San Gervasio.
Qui invece di scendere al fondo delle gole e proseguire verso l'auto decidiamo di attraversare, con ultima scarica di adrenalina, il nuovo ponte tibetano. 100m di lunghezza per 100 di altezza che porta al posteggio di Claviere perchè ci avevano detto che le passerelle delle gorge erano fuori uso causa le nevicate dell'inverno.

Attraverso il ponte quasi di corsa, ebbene si...il vuoto dei ponti tibetani mi mette sempre ansia e la mia tattica resta la velocità. Meno tempo impiego meno ci penso.
Roberto dice che detengo il guinnes dei primati di attraversamento ponte tibetano.
Giunti dall'altra parte riprendiamo il sentiero che sale alla cappella di San Gervasio e poi scende nelle gorge per rientrare all'auto.

Ottima Via Ferrata. Complimenti a tutte le guide e alle imprese che l'hanno realizzata.

Oggi ci siamo fatti le braccia perchè domani è un'altro giorno e ci aspetta un'altra bella ferrata in territorio francese.

Per maggiori informazioni vi rimando al sito Altox

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