Data escursione: 22 Marzo 2009
Quota partenza (m.): 1570
Quota vetta (m.): 2017
Dislivello complessivo (m.): 447
Durata salita: 1.5h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: circa 1Km a valle di Castello (frazione di Pontechianale - CN) Val Varaita (Cn) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia, Max, Daniela, Rossella, Silvia, Annalisa, Laura, Caterina, Carmen e Cristian
Questa è una gita abbastanza facile. Un dislivello di circa 450m che però parte subito ripido fin dall'inizio.
La gita si svolge all'interno del bellissimo bosco dell'Alevè che è il più vasto in Italia costituito di soli pini cembri. Qualcosa di simile è ritrovabile solo in Austria nella Diefereggental, poco oltre il confine con l'alta Pusteria. Il pino cembro è facilmente identificabile per gli aghi di due tonalità di verde ed in questo bosco è presente con alcuni esemplari millenari.
Nonostante l'ulteriore nevicata di questa settimana, c'è pochissima neve, causa anche dell'esposizione a sud-ovest.
All'inzio il sentiero si presenta molto ghiacciato e in alcuni tratti anche scoperto tanto che bisogna cercarsi un pò la neve per non sporcare le ciaspole che altrimenti poi rischiano di fare lo zoccolo di neve sotto.
Si parte con calma e man mano il maxi-gruppo (oggi siamo addirittura in 11) si sgrana. Al fondo rimaniamo io e Max con Daniela, le due SIlvia e Annalisa.
Per cercare neve più fresca ci portiamo leggermente più alti del sentiero ma ad un certo punto ci troviamo chiusi in un recinto di filo spinato.
Torniamo leggermente indietro per trovare un posto dove il filo è semi sommerso e poterlo saltare.
Dopo circa 1,5h arriviamo al RIfugio Bagnur, dove il gestore Livio e la sorella ci accolgono per una bella polentata all'aria aperta.
La bella giornatà ha richiamato moltissima gente e il dehor di quasi 70 posti è completo. A fine pasto alcuni tavoli vicini intonano alcuni canti di montagna che iniseme allo splendido panorama creano una piacevole atmosfera tipicamente montana.
Per il rientro decidiamo di fare un altro percorso che ad anello dovrebbe riportarci sul sentiero di salita. Il dovrebbe è d'obbligo visto che pur seguendo le bandierine che tracciano il sentiero in direzione Castello (punto di partenza) dopo circa 1h ci ritroviamo fuori sentiero.
Nulla di preoccupante perchè siamo in vista delle case della borgata poco più a valle. Dopo alcuni scivoloni e 4 risate sui pendii più ripidi giungiamo alla borgata e andiamo a prendere la macchine laciate più in su.
Come ogni buona ciaspolata che merita non può mancare un BEL SALTO.
Splendida giornata, sempre ottima e abbondante compagnia e discreta ciaspolata.
Forse l'ultima della stagione
Nota sul rifugio: Il gestore del rifugio Livio ci ha "ospitato" davvero bene. Ottima e abbondante la sua cucina. Splendido l'assolato dehor.
E' la base ideale per delle uscite in Valle ed anche per il Tour del Viso.
Lo consiglio a tutti. www.rifugiobagnour.it
Quota partenza (m.): 1570
Quota vetta (m.): 2017
Dislivello complessivo (m.): 447
Durata salita: 1.5h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: circa 1Km a valle di Castello (frazione di Pontechianale - CN) Val Varaita (Cn) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia, Max, Daniela, Rossella, Silvia, Annalisa, Laura, Caterina, Carmen e Cristian
Questa è una gita abbastanza facile. Un dislivello di circa 450m che però parte subito ripido fin dall'inizio.
La gita si svolge all'interno del bellissimo bosco dell'Alevè che è il più vasto in Italia costituito di soli pini cembri. Qualcosa di simile è ritrovabile solo in Austria nella Diefereggental, poco oltre il confine con l'alta Pusteria. Il pino cembro è facilmente identificabile per gli aghi di due tonalità di verde ed in questo bosco è presente con alcuni esemplari millenari.
Nonostante l'ulteriore nevicata di questa settimana, c'è pochissima neve, causa anche dell'esposizione a sud-ovest.
All'inzio il sentiero si presenta molto ghiacciato e in alcuni tratti anche scoperto tanto che bisogna cercarsi un pò la neve per non sporcare le ciaspole che altrimenti poi rischiano di fare lo zoccolo di neve sotto.
Si parte con calma e man mano il maxi-gruppo (oggi siamo addirittura in 11) si sgrana. Al fondo rimaniamo io e Max con Daniela, le due SIlvia e Annalisa.
Per cercare neve più fresca ci portiamo leggermente più alti del sentiero ma ad un certo punto ci troviamo chiusi in un recinto di filo spinato.
Torniamo leggermente indietro per trovare un posto dove il filo è semi sommerso e poterlo saltare.
Dopo circa 1,5h arriviamo al RIfugio Bagnur, dove il gestore Livio e la sorella ci accolgono per una bella polentata all'aria aperta.
La bella giornatà ha richiamato moltissima gente e il dehor di quasi 70 posti è completo. A fine pasto alcuni tavoli vicini intonano alcuni canti di montagna che iniseme allo splendido panorama creano una piacevole atmosfera tipicamente montana.
Per il rientro decidiamo di fare un altro percorso che ad anello dovrebbe riportarci sul sentiero di salita. Il dovrebbe è d'obbligo visto che pur seguendo le bandierine che tracciano il sentiero in direzione Castello (punto di partenza) dopo circa 1h ci ritroviamo fuori sentiero.
Nulla di preoccupante perchè siamo in vista delle case della borgata poco più a valle. Dopo alcuni scivoloni e 4 risate sui pendii più ripidi giungiamo alla borgata e andiamo a prendere la macchine laciate più in su.
Come ogni buona ciaspolata che merita non può mancare un BEL SALTO.
Splendida giornata, sempre ottima e abbondante compagnia e discreta ciaspolata.
Forse l'ultima della stagione
Nota sul rifugio: Il gestore del rifugio Livio ci ha "ospitato" davvero bene. Ottima e abbondante la sua cucina. Splendido l'assolato dehor.
E' la base ideale per delle uscite in Valle ed anche per il Tour del Viso.
Lo consiglio a tutti. www.rifugiobagnour.it