MONTE EMILIUS 3.557m – Salita da Pila
Home » ALPINISMO  »  MONTE EMILIUS 3.557m – Salita da Pila
MONTE EMILIUS 3.557m – Salita da Pila
Data escursione: 07 Settembre 2020 Quota partenza (m.): 1.730m Pila - 2.309m Arrivo Funivia Chamolè Quota arrivo (m.): 3.557m Monte Emilius Dislivello complessivo (m.): 2.150m - 1.571m con Funivia fino a Crest Durata : 4h 00m Difficoltà: EE/F Esposizione: TUTTE Località partenza: Pila (AO) - (Valle d'Aosta) Partecipanti: Io e Eleonora
Il Monte EMILIUS con i suoi 3.557m svetta sopra Aosta ed è la montagna simbolo della città. Guardata più volte da tutte le direzioni era da tempo che pensavo di salirla. A dir la verità ci sarebbe piaciuto affrontarla in 2 giorni. Si poteva salire dalla ferrata  scendere dal sentiero. Saputo però del crollo di parte di essa abbiamo deciso di salire la normale da Pila con un dislivello non indifferente.
 
 
 
 
Decidiamo quindi di prendere la seggiovia che però a causa degli orari di apertura e chiusura impianti un pò stretti ci faceva dubitare sulla possibilità di utilizzarli sia in salita che in discesa. Optiamo quindi per prenderla a salire....al rientro si vedrà.
 
Presa quindi la prima corsa alle ore 9.00 alle 9.20 siamo all'arrivo della seggiovia Chamole e ci incamminiamo su percorso pianeggiante verso sinistra in direzione  del Lago Chamolè a quota 2.325m. Aggirato il lago sulla sinistra si comincia a salire su pendenza decisa con vari tornanti fino a guadagnare con fatica il Col de Chamolè 2.641m da cui si apre la splendida vista sulla conca di Arbolle, con l'omonimo rifugio, e sul Monte Emilius.
 
Si perdono a questo punto circa 150 m fino giungere il Lago d’Arbolle, superato il quale si giunge al Rifugio Arbolle dove ci fermiamo per una breve pausa ed una seconda colazione.
Due chiacchiere col gestore che ci dice che effettivamente la ferrata che abbiamo evitata è parzialmente crollata e quindi inaccessibile al momento ma che è in fase di messa in sicurezza. Speriamo per il prossimo anno.
Proseguiamo a mezzacosta a sinistra del rifugio, contornando il bel lago, fino a che il vallone si divide. Non consideriamo la traccia di destra che conduce al Col Garin, e proseguiamo a sinistra in direzione di dosso erboso e successivamente per pietraia ma sempre su sentiero ben evidente.
 
 
Oltrepassato un tratto di sfasciumi siamo ormai in vista del Colle dei Tre Cappuccini 3.242m che si raggiungerà salendo un pendio di grossi massi dove in alcuni tratti occorre aiutarsi con le mani ma sempre su sentiero evidente e ben tracciato.
 
 
 
 
 
Arrivati al colle alla nostra DX si vede sempre più vicino la vetta del Monte Emilius ma è proprio qui che comincia il tratto più faticoso della salita.
 
 
 
 
Da questo punto visto il sentiero a volte franoso decidiamo di indossare per precauzione il caschetto...non si sa mai...prendere in testa un sasso smosso da qualche altro alpinista non è certo piacevole.
 
 
 
 
 
Da qui il sentiero è segnato da bolli gialli e segue tortuoso su tratti friabili e di sfasciumi, che preferiamo evitare seguendo più fedelmente il filo di cresta che presenta però facili passaggi in cui utilizzare le mani (passaggi di 1°)
Si alternano quindi tratti camminabili ad altri con roccette, e in entrambi i casi, ci si ricollega al sentiero principale a 50 m dalla cima, che si guadagna con un ultimo sforzo per superare un tratto ripido ma facile.
La salita è stata lunga e faticosa e sia io che Eleonora ci meritiamo un piccolo spuntino di fetta sotto la madonnina.
E da qui siamo solo a metà gita...ora tocca scendere e vedendo i tempi siamo ormai certi ce non riusciremo a prendere la seggiovia di rientro quindi ci toccheranno ben 2.150m di dislivello in discesa 😲
 
 
 
Riprendiamo dunque il sentiero di discesa e appena sotto il colle dei Tre Cappuccini il bel tempo che ci aveva accompagnato per tutto il giorno comincia a lasciarci coprendo il cielo di spesse nuvole cariche di pioggia. Fortunatamente vediamo scrosci di acqua in lontananza e che dopo poco ci sfiorano per un breve periodo.
 
 
 
Quando arriviamo al rifugio Arbolle le luci del giorno stanno facendo capolino e facciamo giusto in tempo a risalire al Colle di Chamolè per goderci un fantastico tramonto tra le nuvole che si diradano.
 
 
 
 
 
 
Scendendo ormai consci di aver perso l'ultima cosa della seggiovia non abbiamo più fretta e ci godiamo lo spettacolo delle luci della sera.
Siamo soli in tutta la valle, siamo stanchi ma appagati. Ci riempiamo gli occhi di questa bellezza che per molto tempo ci porteremo nel cuore e nei ricordi.
 
 
 
 
 
I colori delle nuvole si stagliano per l'ultima volta nel lago di Chamolè prima di diventare completamente buio
 
Indossiamo quindi le frontali e scendiamo per le piste...mancano ancora 550m di dislivello...quelli fatti in salita sulla seggiovia questa mattina.
 
 
 
 
 
Sono ormai le 20.00 quando arriviamo alla macchina. Stanchi e con una voglia pazzesca di una birra fresca a coronamento di una giornata indimenticabile.
Indimenticabile per molti versi: per aver passato una splendida giornata con una persona solare e spensierata, per aver condiviso emozioni, per aver goduto di paesaggi incredibili e sopratutto per aver cenato con la PEGGIOR PIZZA del mondo. Che diventa però buona quando sei stanco ed affamato.
 
.
Eleonora che ricordo ci rimarrà di questa gita? Bella, veramente bella ma...MONTE EMILIUS fatto...e non ci riproveremo un'altra volta. ahahaha

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *