Data escursione: 04 Aprile 2023
Quota partenza (m.): 996m Montecomposto (TO)
Quota massima (m.): 2.234m Civrari - Punta della Croce
Dislivello complessivo (m.): 1.462m
Durata : 3h
Difficoltà: EE
Esposizione: Sud
Località partenza: Montecomposto - Celle - Rubiana (TO)
Partecipanti: Io
Mi capita alcune volte di voler godere la montagna al di là del meteo. Non mi interessa. Anzi molte volte le giornate fredde, nebbiose o quando nevica, mi regalano sempre delle bellissime sensazioni.
Ed oggi era un giorno di questi. Lo zaino è sempre pronto. Ho aggiunto solo un thermos di the caldo e due barrette. Posteggiato la macchina al santuario di Montecomposto (a fianco del Rifugio Rocca Sella) e ho calzato gli scarponi sotto qualche fiocco di neve portato dal vento.
Inizio a camminare ed arrivato a Celle subito nel prato sopra il lavatoio ecco due caprioli che pascolano tranquilli nella nebbia del mattino. Non si preoccupano di me e della mia macchina fotografica e subito penso che la giornata non poteva iniziare meglio.
Nonostante il freddo, la nebbia e i fiocchi di neve che cominciano ad aumentare sono sicuro che sarà una splendida giornata. Per oggi decido di non salire a Roccasella. La mia meta è il Civrari...devo arrivare a sfondare questa coltre di nubi ed uscire al sole.
Salgo quindi verso il Colle Arponetto e svolto a sinistra sul sentiero per il Sapei. Man mano che salgo la nevicata della notte si fa notare con un leggero strato di neve sul sentiero e poco sotto la cima incontro quattro persone... Quindi non sono l'unico a cui piace camminare con questo clima 😉
Scambio alcune battute con loro. Mi dicono che sono stati al Sapei ma vista la nebbia e il brutto tempo stanno rientrando. Io gli dico che invece sono ottimista e riparto. Giusto una foto di vetta al Sapei e sono già di nuovo in discesa verso il colletto dove ricomincerò a salire in direzione di Costa Fiorita.
Camminare nel bosco con la nebbia e una sensazione particolare. Rilassante ed in un certo senso anche formativa. Sei molto più attento a percepire i suoni che risultano ovattati. I sensi sono più allerta a carpire ogni piccolo rumore o movimento nel bosco. Lo sguardo è molto più attento a trovare la strada e ad approfittare di ogni breve schiarita per non perdere la traccia.
Arrivo intanto a Costa Fiorita. Altra foto di vetta con lo sfondo completamente bianco della neve e della nebbia e via di nuovo di cresta verso il Civrari. Ora la salita si fa più ripida ed il terreno è scivoloso ed in alcuni punti, ghiacciato. In salita è più semplice ma dovrò fare attenzione al ritorno. A pochi metri dalla vetta il sole comincia a filtrare attraverso le nuvole che sono sempre meno spesse e a far sentire il suo calore che fino a questo momento era mancato e come avevo sperato appena arrivato in cima un cielo azzurro sopra di me si apre.
Eccomi...sono a Punta della Croce e posso passare una buona mezz'ora in vetta a fare uno spuntino e a godermi il muoversi veloce delle nuvole. Le nuvole corrono veloci salendo e scendendo i ripidi crinali della cresta e impedendomi una vista integrale a 360 gradi che sarebbe sicuramente spettacolare, ma devo dire che le nuvole che coprono e scoprono parzialmente le vette sono forse ancora più affascinanti. La tentazione di fare la cresta e arrivare fino a Punta Imperatoria è forte ma il sentiero ghiacciato e la nebbia che comunque continua ad andare e venire mi fa pensare che per oggi ho già fatto abbastanza e sono anche stato fortunato per aver trovato il sole in vetta.
Mi godo quindi il momento e il silenzio. Lascio perdere la fretta e me ne sto tranquillo così. Da solo i pensieri corrono veloci almeno quanto le nuvole e si dissolvono come la neve al sole. Amo godermi questi momenti che sono la vera essenza dell'andar per monti.
Dopo le foto di rito mi incammino sulla via del ritorno e man mano che scendo le nuvole spariscono. Ogni tanto mi volto a guardare la vetta che ora è completamente incappucciata quindi sono doppiamente fortunato perché adesso trovo anche il sole in discesa 😉
Da qui è una lunga discesa praticamente sul percorso di salita fino al colle sotto il Sapei, che non risalgo, ma aggiro da destra e prendendo il sentiero diretto tra pietraie e boschi di castagni fino ad arrivare a Celle. Da qui percorro l'ultimo tratto di sentiero fino a Montecomposto.
E' stata una gran bella gita 1.500 metri di dislivello e quasi 15 km.
Partito con un clima come diremmo con la mia amica Eleonora patagonico è entrato con un clima Valsusino. Questo è quello che capita in questo questa strana primavera che ci ha abituato a sorprese del genere in questi ultimi giorni. Ma va bene così la montagna va presa per quello che è e Noi siamo dei semplici ospiti.
Oggi gita in solitaria quindi ringrazio il meteo e la montagna che mi hanno fatto vivere questa bellissima giornata