Data escursione: 30 Luglio 2022
Quota partenza (m.): 1.380m Chateau Beaulard - Oulx - (TO)
Quota arrivo (m.): 2.804m Grand'Hoche
Dislivello complessivo (m.): 1.700m (tra sali e scendi)
Durata : 6h 00m
Difficoltà: trekking EE + ferrata PD + sulla cresta F
Esposizione:Nord-Est
Località partenza: Chateau Beaulard - Oulx - (TO) - (Piemonte)
Partecipanti: Io in solitaria
La Ferrata degli Alpini altro non è che un sentiero attrezzato che attraversa il versante Nord della Punta Charrà. Si sviluppa per oltre un chilometro, dal Passo della Mulattiera, 2412 m., al Passo della Sanità, 2629 m. Taglia la parete sfruttando cenge naturali con tratti intagliati nella roccia abbastanza esposti.
Questo camminamento militare è stato realizzato dagli alpini prima del 1940 per favorire lo spostamento di truppe e rifornimenti durante la seconda guerra mondiale. Nel corso degli anni, a causa di manutenzione e del terreno friabile e soggetto a scariche di sassi e neve nei canali, la ferrata era diventata impraticabile. Tratti di sentiero spariti e devastati, cavi metallici e fittoni divelti. Nel 1994, e a seguire nel 2021 le Guide Alpine di Bardonecchia, il CAI , il Soccorso Alpino di Bardonecchia, gli Alpini della Brigata Taurinense, hanno ripristinato dell'itinerario, tanto che oggi il sentiero attrezzato si presenta in perfetto stato di efficienza.
Inizia il sentiero attrezzato. Ripongo i bastoncini nello zaino per essere più comodo e procedo. Il percorso è stato ripristinato molto bene. Cavi e fittoni nuovi e il sentiero abbastanza largo da camminare in sicurezza. Attenzione solo ad alcuni tratti che, attraversando dei canaloni, sono sdrucciolevoli e smossi rispetto la posa del cavo. Dopo circa 30 minuti si arriva al Passo di Sanità. Alle nostre spalle parte il sentiero per la Punta Charrà e di fronte si verso la cresta Ungherini.
Salgo quindi alla Punta Charrà per qualche foto, poi ridiscendo al passo e procedo sul filo di cresta in erba fino a'inizio della Cresta Ungherini. Mi ha sempre attirato questa cresta, la vedo da casa e mi affascina. Però oggi sono solo e senza corda ma leggendo le relazioni dove si parla si II / III grado decido che posso farla slegato....facendo molta attenzione.
Attacco quindi la cresta tenendomi sul versante francese. Quello italiano è decisamente più ripido e da slegato meglio evitare. Dal secondo torrione, quello più alto, trovo un cordone per una doppia. Avercela una corda !! Disarrampico circa 20 m fino a raggiungere il colletto successivo, da dove si sale facilmente sull’ultimo torrione.
Da qui per vincere il salto successivo, con passaggio delicato, scendo dal lato francese lungo un canalino poco marcato che parte direttamente dalla cima del torrione. Dopo una trentina di metri seguo verso sx e scendo un camino che porta a sx ad una cengia di terra sotto un ripida placconata. Seguo la cengia che passa sotto la cresta e in breve sono di nuovo sul filo di cresta più facile.
Detto così sembra facile, ma per cercare la via giusta sul momento occorre buon orientamento e propensione a muoversi su terreno d'avventura.
Giunto al Passo d’Arbour attacco la salita la Guglia d’Arbour, seguendo il percorso segnato con bolli arancio.
Una volta in cima alla Guglia d'Arbour procedo di cresta su traccia evidente fino a risalire alla Grande Hoche e poi sempre su sentiero in discesa fino al Passo dell'orso, riconoscibile per il bivacco Ugo Blanchetti.
Finalmente mi riposo un attimo. Stendo le maglie ad asciugare e mi sdraio sull'erba a godermi il solo, il panorama e un pezzo di cioccolato. Mi verrebbe voglia di pernottare qui al bivacco. Godermi il tramonto e l'alba da quassù.
E' ora di rientrare...la strada è ancora lunga ma che bello rientrare con il sole basso e godersi questi panorami in solitudine. Attraverso il Passo dell'Orso facendo attenzione ai passaggi delicati dei traversi. Qui in sentiero è sui canali di sfaciumi della parete Nord...nulla di che ma bisogna avere passo sicuro e procedere svelti. Ogni tanto qualche scarica di sassi scende da sopra.
In discesa ripasso dal rifugio Rey dove rientro nella civiltà, un veloce saluto ai gestori e sono già sul sentiero di ritorno ed in 20' alla macchina a Chateau Beaulard.
Che dire...un anello FANTASTICO, una solitaria emozionante e soddisfacente. Ho scaricato tutto il nervoso di una settimana. In questo la montagna è magica. un vero toccasana per l'anima e il cuore.
Alle prossime avventure