Data escursione: 14 Maggio 2021
Quota partenza (m.): 2.000m Diga di Rochemolles
Quota arrivo (m.): 3.333m Punta Somellier
Dislivello complessivo (m.): 1.333m
Durata : 4h 50m
Difficoltà: MS
Esposizione:--
Località partenza: Diga di Rochemolles - Bardonecchia (TO) - (Piemonte)
Partecipanti: Io & Stefano
Da alcuni giorni con il mio NUOVO socio di avventure, soprattutto Scialpinistiche, stavamo pensando a questa gita ed aspettavamo l'incastro perfetto di "tempo metereologico" e "tempo da rubare la lavoro" 😎 ed ecco finalmente trovata la quadra.
Ci ritroviamo dunque ad orario antelucano e approfittando del fuoristrada 4x4 ci permettiamo di arrivare fino alla diga del lago di Rochemolles da dove la strada è ancora ostruita da un alto muro di neve.
Adesso ha inizio l’avventura. L’aria fredda e pungente si fa subito sentire appena scesi dall'auto. Giusto il tempo di indossare guscio, cappello e guanti e siamo in cammino. La prima ora la passiamo camminando schi a spalle sulla carrozzabile che porta al Rifugio Scarfiotti superando le varie slavine che in questo periodo si staccano dal versante a Sud. Dal rifugio in poi calziamo gli sci con le pelli e procediamo sui pendii innevati cercando la traccia migliore e più sicura.
Le luci del nuovo giorno intanto cominciano a colorare anche i canali più nascosti e man mano che saliamo anche le prima marmotte escono dalle loro tane nella neve per scaldarsi.
La giornata è magnifica e sembra impossibile che siamo gli unici esseri umani in questa meravigliosa valle. Ci aspettavamo altri scialpinisti in questo periodo ma "fortunatamente" SIAMO SOLI.
Le luci del nuovo giorno intanto cominciano a colorare anche i canali più nascosti e man mano che saliamo anche le prima marmotte escono dalle loro tane nella neve per scaldarsi.
La giornata è magnifica e sembra impossibile che siamo gli unici esseri umani in questa meravigliosa valle. Ci aspettavamo altri scialpinisti in questo periodo ma "fortunatamente" SIAMO SOLI.
Saliamo dunque a passo regolare godendoci il paesaggio e scattando foto. Due madri di camoscio con i loro piccoli ci osservano da un canale di neve sopra di loro e ci seguono con lo sguardo.
(foto di Stefano Albertini)
Sono ormai passate 2 ore da quando abbiamo calzato gli sci e la vetta, la nostra meta è in vista anche se completamente incappucciata dalle nuvole spinte dal vento che sale dal versante opposto. Il tempo sta cambiando, ne siamo consapevoli e adeguiamo il nostro passo e i nostri obiettivi a cosa ci riserverà il tempo.
(foto di Stefano Albertini)
La salita si fa più ripida fino al colle dei Forneaux. Siamo a 3.200m e la cima del Somellier e lì a soli 100m di dislivello ma le nuvole e il vento che salgono dal versante francese, hanno ormai avvolto tutto. In meno di mezz’ora il tempo è completamente cambiato.
Basta uno sguardo tra di noi per decidere cosa fare. SI SCENDE.
Il tempo di mettere una giacca calda, togliere le pelli agli sci e siamo pronti per scendere....la PUNTA SOMELLIER resterà sempre li ad aspettaci per la prossima avventura.
La visibilità ora è ridotta a non più di 2metri. Scendere da questi pendii sci ai piedi in tutto quel bianco sopra e sotto è estremamente difficile.
Ecco il famoso “White Out” descritto da molti alpinisti. Lo abbiamo già provato altre volte ma non così totale e non in quelle condizioni. Fortunatamente possiamo seguire la traccia sul mio orologio GPS. Non si riesce a percepire la pendenza del pendio, la conformazione del terreno, i salti di roccia e i precipizi. Non si distingue il sopra dal sotto e non si vedono le rocce affioranti. E’ una sensazione stranissima quasi di mal di mare e di senso di nausea che ti prende ogni volta che ti fermi.
Non hai punti di riferimento non hai nulla….SOLO ASSOLUTAMENTE BIANCO
In mezz’ora siamo scesi a malapena di 200m ma finalmente il vento comincia ad aprire un piccolo squarcio nelle nubi e la visibilità torna pian piano ad aumentare rendendo la discesa più facile e divertente.
Ancora 5min di discesa e torna il sereno. Ci voltiamo e la cima del Somelllier invece è completamente avvolta in nuvole sempre più nere e minacciose. Ma ormai noi siamo lontani e sciamo splendidamente su una magnifica neve primaverile.
(foto di Stefano Albertini)
Siamo soli in questa candida e silenziosa valle. Siamo soli con i nostri pensieri, con le nostre emozioni che si fondono con la natura che ci circonda. Siamo nel posto che amiamo, facciamo quello che amiamo e vorremmo che questa discesa non finisse mai.