Quota partenza (m.): 1030
Quota Massima (m.) : 1771
Quota arrivo (m.): 1771
Dislivello complessivo (m.): 741
Durata salita: 1.30h
Difficoltà: M
Esposizione: Nord
Località partenza: Salbertrand (Salbertrand (To) - Piemonte)
Partecipanti: Piero & Camilla, Aurora, Riccardo, Beppe e Sandra
Che spettacolo di anello!
Il luogo dove abbiamo percorso questo anello è il Gran Bosco di Salbertrand.
Per raggiungere da valle questo paradiso abbiamo percorso la strada statale fino a Salbertrand, quindi nel paese verso gli uffici del Parco fino a quando la palina indicativa indica a sinistra e noi abbiamo tirato dritto per la Ghiacciaia ormai su strada bianca.
Prima di attraversare il ponte sul torrente notiamo alla nostra sinistra le indicazioni per Montagne Seu attraverso il sentiero Gta. Posteggiata l’auto dopo il ponte in un cortile , ritorniamo sui nostri passi di nuovo sopra il ponte e quindi a destra su per la salita.
Proprio di fronte all’imbocco del sentiero, sul lato opposto della strada, si trova un‘invitante e fresca fontana dove riempiamo le borracce. E via!
Fatti pochi passi troviamo subito un bivio che indica a sx il Sentiero dei Franchi ma noi, seguendo il logo Gta, all’ombra di conifere veramente imponenti ci inerpichiamo per il sentiero che velocemente ci porta su di quota, anche se non ha certo un bel fondo a causa della presenza di pigne, rami e rametti pietre e ghiaie.
Ma lo spettacolo del bosco è così grandioso che non ci rendiamo neppure conto di questi problemini e dopo poco tempo raggiungiamo le prime baite, fra le diverse che incontreremo.
Ecco case Pinei( m.1346)
PoiGrange d’Himbert m.1394
e case Berge(1551)
le quali riportano anche a quale altezza si trovano dandoci l’indicazione immediata di quanto dislivello abbiamo già percorso e quanto ne manca per giungere al Seu.(notare "il cane" del Signore degli anelli che si mette perfettamente in posa)
Dopo poco più di un ora e mezza ecco che vediamo le prime case di Seu, la nostra prima meta. Ci rinfreschiamo alla fontana posta davanti al rifugio Daniele Arlaud e, piacevole sorpresa, scopriamo che oggi inizia la stagione estiva del rifugio che per festeggiare offre polenta con toma e salsiccia non senza il vino. Il tutto condito dalla ospitale accoglienza dell'arzilla signora Alessandra che erroneamente pensavo fosse la mamma della "gestora del rifugio" Elisa.
Per non passare per orsi partecipiamo con immenso piacere ai festeggiamenti e dopo copiose libagioni di vino ci sdraiamo al sole e facciamo anche un sonnellino.Ma bisogna partire perché per concludere l’anello occorre percorrere ancora molta strada anche se non dura.
E così zaino in spalla riprendiamo a sgambettare sulla strada bianca in direzione Monfol fino a che la abbandoniamo imboccando un sentiero che accorcia notevolmente il percorso fino al posteggio ultimo al limitare del Gran Bosco.
Da quel punto parte una strada sterrata vietata anch’essa al traffico delle auto come la precedente, che con un fondo molto bello e piacevole da camminare ci porta attraverso borgate varie, tra cui Case Sersaret, in un infinito susseguirsi di tornanti giù fino al punto in cui avevamo lasciata l’auto al mattino.
L’unica nota triste di tutta la giornata è stata il constatare quanti danni abbiano fatto le abbondanti nevicate che hanno trovato nell’abete bianco la vittima preferita facendone strage e abbattendone veramente troppi.
Ma la natura sa cosa fa. E così abbiamo completato un altro anello veramente spettacolare percorribile anche quando fa molto caldo perché quasi interamente in ombra.
Ma non dimenticate mai che lo “strambivirone” è sempre in agguato.